sabato 28 febbraio 2015

streben


streben

E’ una condanna, quella di scrivere
e non sai mai se saranno rime
oppure l’accartocciarsi di prose.
Quello che pesa è che palpitano
mentre affogo nel nulla oscuro
di un’inattività disarmante.

Poi tutto sdrucciola e mastico rabbia
che d’improvviso trapassa, magari colpa
d’un sorriso o se schiaccio lo sterco
che m’ingrassa i passi stanchi:
so che le piaghe del viandante infiammano
bendate con stracci lisi di passione.

Se non fosse per lo streben della vita
che affligge, il languore del vino forte,
da un pezzo mi sarei concesso
all’oblio osceno della morte:
il fatto è che i cieli narrano, l’uomo
depenna e io, talvolta, insulto.

lunedì 16 febbraio 2015

generazione digitale


è l’inganno di avatar
che non hanno brama
di scendere quando
in alto s’ingabbia
il destino umano
torme di barbari

sono i ragazzi
d’un Brasile virtuale
nella follia senile
mia e d’altri spaesati
ingegneria sociale
spicciola per manipolare
coscienze

mi dicono della scienza
nuova loro troppo
vecchi per l’aria pura
nudi d’emozioni
vittime di sentimenti
e passioni violate
dall’atroce poetica

di grandi pornografi
storie strafatte
d’ignoranza gualcita
come pagine di storia
purgata per larghe
intese di regime

basta poco
per non sentire
un clic e ti banno
chiudo l’amplesso
senza capire
che decreto un decesso

due punto zero
tanto non soffro
la patologia è altro
per loro
per noi l’imbroglio
scoperto…chissà!


mercoledì 11 febbraio 2015

...ex silentio...



mondo brutale
nido di violenza
non ci sono più strade

il vento dell’ipocrisia
crudele ha divelto
ogni segnavia di pace

mi rimane la forza dei passi:
oltre non trovo e posseggo
se non una misura di speranza