sabato 27 ottobre 2012

Note di critica poetica

immagine dal web


            Hegel sottolinea la “fatica del concetto”. In risposta, da parte mia, non posso fare altro che affermare la “fatica del verso”.
            Una premessa impegnativa, certo. Ma indispensabile.
            La ricerca poetica è una fatica. Questo per fugare ogni facile scadere nello spontaneismo. Perché questa presa di posizione? Premetto che le mie parole non sono indirizzate come critica contro nessuno anche se, nel web, di poesia bassa e scadente ne gira veramente troppa. I blog letterari affollano internet e gruppi su gruppi si aprono e chiudono con ritmo quotidiano. Vero che tutti hanno diritto d’espressione, questo non toglie che editori e critici debbano imparare a non illudere nessuno. Ritorno allo spontaneismo.
            Come ogni –ismo, siamo di fronte al solito rischio ideologico. La spontaneità non s’accompagna spesso con la verità così come con l’onestà della scrittura. Certo, la freschezza di quanto sorge così, dall’impatto con le sensazioni, non è da condannare, piuttosto da accogliere per venire, nel dopo, riletto nella memoria dell’istante, quando l’emozione vissuta lascia un gusto preciso, un’essenza sulla quale innestare il lavoro poetico.
            Non ho mai accettato lo spontaneismo dei luoghi comuni (e una certa poesia ne è zeppa). Il pensiero poetico non può  e non deve mai essere barattato come un luogo comune. Per questo è necessario restituire la poesia, la letteratura, la critica e la filosofia a coloro che la praticano con consapevolezza e professionalità. Questo dovrebbe strappare chi vive serie intenzioni letterarie al mondo della critica minore, quella malata di provincialismo e campanilismo, magari sostenuta da piccoli editori preoccupati di crearsi una platea esclusiva di autori-fruitori: la vera ricerca espressiva è bisognosa di venire sostenuta  con estrema fiducia. Troppi sedicenti critici, sono spesso incapaci di parlare e scrivere in un buon italiano. La chiarezza espressiva è fondamentale, se ho la pretesa di trasmettere idee alte e la critica è un sistema di idee alte, utili ad un autore per proseguire nella sua ricerca. La farraginosità di troppi giovani critici  si nasconde dietro una miriade di citazioni e un lessico complicato (non complesso!) che arriva a scadere nel “mi piace”. Prima di ogni giudizio, dovremmo vivere l’umiltà dell’essere oggettivi. Questo è un’impresa. Un lavoro.

5 commenti:

  1. ciao Massimo
    come non condividerti
    buona giornata

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  2. Come ha ben scritto Mario Lavagetto nel suo saggio Eutanasia della critica, essa non ha più ascolti. Internet poi, ha impestato tutto....

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  3. Ho penato per riuscire a commentare...
    Condivido in larga massima le tue riflessioni.

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  4. Come non essere d'accordo? La poesia è frutto di una ricerca anche dolorosa a volte, è quasi una pratica ascetica... Ricordo il dantesco "poema sacro,/ al quale ha posto mano e cielo e terra,/ sì che m'ha fatto per molti anni macro...

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    1. Sono contento della tua risposta. Quello che manca è una critica onesta e costruttiva, quella dei grandi nomi di qualche lustro fa, quando la critica era vissuta come un'arte costruita su una profonda ispirazione.

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