mercoledì 31 ottobre 2012

Pubblicazione e-book "Ex Silentio"




 


Segnalo a tutti i miei lettori, qualora ne fossero interessati, la possibilità di scaricare dai link indicati (qui o qui) il mio e-book di poesia dal titolo "Ex Silentio". L'opera è scaricabile gratuitamente secondo la filosofia dell'Associazione culturale La Recherche.
La silloge propone testi scritti prima del 2012 e composti dopo un lungo lavoro di rilettura e riscrittura. Questo è sufficiente come brevissima introduzione.
Ringraziola redazione di La Recherche per il lavoro svolto ela professionalità dimostrata.

martedì 30 ottobre 2012

Sillogismo

immagine dal web

Il reale è tragico. 
Il mondo è reale,
allora è tragico.

Fosse così semplice!
La realtà è sempre tragica, perchè crea conflitto tra quanto vorrei e non posso prendere, tra quello che mi piace e quello che non mi piace etc...Ma cos'è la realtà, se non il mondo attorno (e dentro), laddove i conflitti si moltiplicano con ritmo esponenziale?

lunedì 29 ottobre 2012

L'anima (aforisma mattutino)

L'anima, imbarazzo per l'intelletto, sfida per la ragione! Eppure, se riuscissimo a spiegarla imprigionandola in un concetto, smetterebbe di essere tale, ovvero: mistero (gehemnis), luce per lo spirito.

domenica 28 ottobre 2012

Rami



Rami sospesi nel vento,
come foglie vanno le parole,
poche,
strappate al silenzio,
perciò vibrano per l’eterno.

Stare,
come gocciole d’umido
che sfuggono sul vetro gelido.

Il dito di dio che scrive su questo
subisso combinando nel caso,
come mostra,
e sotto l’ordito
di linee e curve…

Rami sospesi nel vento.

sabato 27 ottobre 2012

Note di critica poetica

immagine dal web


            Hegel sottolinea la “fatica del concetto”. In risposta, da parte mia, non posso fare altro che affermare la “fatica del verso”.
            Una premessa impegnativa, certo. Ma indispensabile.
            La ricerca poetica è una fatica. Questo per fugare ogni facile scadere nello spontaneismo. Perché questa presa di posizione? Premetto che le mie parole non sono indirizzate come critica contro nessuno anche se, nel web, di poesia bassa e scadente ne gira veramente troppa. I blog letterari affollano internet e gruppi su gruppi si aprono e chiudono con ritmo quotidiano. Vero che tutti hanno diritto d’espressione, questo non toglie che editori e critici debbano imparare a non illudere nessuno. Ritorno allo spontaneismo.
            Come ogni –ismo, siamo di fronte al solito rischio ideologico. La spontaneità non s’accompagna spesso con la verità così come con l’onestà della scrittura. Certo, la freschezza di quanto sorge così, dall’impatto con le sensazioni, non è da condannare, piuttosto da accogliere per venire, nel dopo, riletto nella memoria dell’istante, quando l’emozione vissuta lascia un gusto preciso, un’essenza sulla quale innestare il lavoro poetico.
            Non ho mai accettato lo spontaneismo dei luoghi comuni (e una certa poesia ne è zeppa). Il pensiero poetico non può  e non deve mai essere barattato come un luogo comune. Per questo è necessario restituire la poesia, la letteratura, la critica e la filosofia a coloro che la praticano con consapevolezza e professionalità. Questo dovrebbe strappare chi vive serie intenzioni letterarie al mondo della critica minore, quella malata di provincialismo e campanilismo, magari sostenuta da piccoli editori preoccupati di crearsi una platea esclusiva di autori-fruitori: la vera ricerca espressiva è bisognosa di venire sostenuta  con estrema fiducia. Troppi sedicenti critici, sono spesso incapaci di parlare e scrivere in un buon italiano. La chiarezza espressiva è fondamentale, se ho la pretesa di trasmettere idee alte e la critica è un sistema di idee alte, utili ad un autore per proseguire nella sua ricerca. La farraginosità di troppi giovani critici  si nasconde dietro una miriade di citazioni e un lessico complicato (non complesso!) che arriva a scadere nel “mi piace”. Prima di ogni giudizio, dovremmo vivere l’umiltà dell’essere oggettivi. Questo è un’impresa. Un lavoro.

sabato 13 ottobre 2012

Scripta volant

Mattino d'assurdo sfatto come mondo che sbianca sogni sognati
sarebbe folle non scrivere nulla con mano ferma quando pronta
è l'ardesia sconnessa da giornate di triste abbandono. Pulsa
cuore pensante in questo declinare stanco di forzosi aggettivi
svuotati di senso e di semantiche sensate. Vanno le nuvole alte.
Vanno oltre laddove esuli passi vorrebbero battere la sabbia
umida d'un passato che scivola su orme sbavate dalla notte.
Ecco, allora, che passano le anime.