sabato 7 aprile 2012

Valle Vigezzo 2

Non sono solito scrivere notizie di esclusivo carattere turistico, ma il luogo merita. E poi, il piacere del viaggio e della scoperta  non si discosta mai dal desiderio di una buona letteratura (almeno per me).
Mi limiterò ad alcune immagini, come suggestione visiva, e qualche indicazione tecnica.

Le foto le ho scattate l'estate scorsa. e ritraggono alcuni scorci caratteristici del centro storico di Malesco. Secondo gli abitanti della valle, Malesco e Craveggia (ne parlerò in un prossimo post), hanno mantenuto l'aspetto tipico del borgo di montagna senza subire troppe intromissioni urbanistiche e architettoniche. La ragione di questa conservazione è dovuta al fatto che il turismo sciistico non si è mai sviluppato con proporzioni tali da intervenire in maniera drastica sul paesaggio. Gli unici impianti per gli amanti della neve, si trovano alla Piana di Vigezzo, raggiungibile attraverso collegamento funicolare con stazione in zona di Prestinone. Una piccola pista, invece, per bambini e principianti, funziona nei pressi di Druogno, in località La Baitina.

Foto Massimo Caccia
Gran parte delle costruzioni, alcune vere e proprio residenze signorili risalgono alla fine del settecento, anche se non mancano esempi di architettura montana rinascimentale. Da quanto mi hanno riferito, i muri della casa che abito, possono essere datati attorno la fine del XVII° secolo (ecco perchè le condizioni ambientali sono eccellenti: fresco in estate e caldo in inverno). Le solette di travi e tavole potrebbero risultare scomode per il rimbombare dei passi, ma hanno un fascino particolare. Il ruvido legno, stagionato dal tempo, emana un calore suggestivo che stacca dal freddo della pietra e conferisce sapore di altri tempi oltre che una dimensione maggiormente umana del vivere.

Il comune di Malesco (Melèsk nel dialetto locale) si estende fino a comprendere alcune frazioni e, complessivamente, conta oltre 1400 abitanti. L'origine del toponimo è incerta. Alcuni storici locali, sostengono che il nome derivi da "male - esco", coniato alla fine di una imprecisata pestilenza. Troppo popolare, come etimologia, penso,  ma suggestiva, se consideriamo la vicinanza con il conosciuto e frequentato Santuario di Re.

In passato, le genti di queste valli, erano solite migrare all'estero per cercare lavoro e fortuna. La famiglia Mellerio, originaria di Craveggia, viene ricordata ancora oggi come la famiglia degli orafi di Luigi XVI°. Il tesoro della Chiesa Parrocchiale di Craveggia è una testimonianza delle generose donazioni che vennero elargite da questi artigiani vigezzini giunti a fama internazionale. Una curiosità. Molti paramentali sacri, infatti, vennero realizzati impiegando pregiati tessuti provenienti d'oltralpe. Si racconta, addirittura, che Maria Antonietta donò ai Mellerio, il suo velo nuziale. Ma su queste curiose amenità di storia locale colorata da un sano campanilismo, tornerò prossimamente. La letteratura, magari romanticamente d'appendice, non manca mai!

Interessante da visitare, per chi ama la natura, è il Museo della Val Grande. Il parco nazionale della Val Grande è l'area wilderness più estesa d'Italia. Fitte faggete, pascoli, solitudine e contatto con una natura selvaggia ed inospitale. Panorami mozzafiato. Da Malesco si accede a questa zona attraverso la val Loana dove, in località Cascine, dopo aver lasciato l'auto in un ampio parcheggio, si diramano sentieri escursionistici di importante bellezza paesaggistica. Una raccomandazione. Il territorio compreso nel parco è impervio e le guide raccomandano massima attenzione. 
Per chi ama il cibo robusto della montagna due veloci consigli. L'Azienda Agricola Valle Loana, offre servizio di agriturismo proprio in località Cascine. La "materia prima" mangereccia è di esclusiva produzione locale: dai salumi, gusti forti e di un tempo, ai formaggi d'alpeggio. Di recente apertura è il rifugio Laurasca, in località Li Gabbi. Cucina di tutto rispetto e buona accoglienza. Scusate queste digressioni culinarie, ma sono un inguaribile goloso.

Foto Massimo Caccia

Antico Ospedale Trabucchi - foto Massimo Caccia

Sulla via per Re - foto Massimo Caccia
In un post precedente, ho accennato al fatto che molte abitazioni sono decorate con affreschi. Questo dipinto, non conservato in maniera eccezionale, segnava l'antico percorso che i pellegrini sostenevano per raggiungere il Santuario della Madonna del Sangue di Re.

Foto Massimo Caccia
Per ora chiudo questo veloce assaggio. Tornerò ad approfondire.

3 commenti:

  1. Bel post e bei posti. Certi scorci mi han ricordato la località di Orta sull'omonimo lago, gli affreschi e i viottoli coi ciottoli, che tanto lontani non sono. Ciao e buona Pasqua

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  2. Annotato per una prossima passeggiata - Buona Pasqua

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