domenica 25 marzo 2012

Pensieri domenicali

Mi sento strano. Smarrito. Un'insoddisfazione sottile percorre ogni mio senso per scendere nel profondo, poi.
Fuori è domenica. Il sole scalda l'aria ed il silenzio che pervade attorno è quello della festa. Ma questo cosa dovrebbe significare?
Ho dedicato non poco tempo alla scrittura, durante la settimana conclusa appena una manciata di ore fa, e cosa ho ottenuto? Qualche commento interessante sul blog, certo, spunti per riflettere ed approfondire. Ancora materia grezza da sgrossare attraverso il lavorio intellettuale. Un solo pensiero trattengo (e non poco mi turba): il deserto culturale che troppi editori e sedicenti tali, stanno imponendo a chi desidera fare della letteratura seria contributi monetari, il labirinto dell'autopubblicazione...potrei continuare, ma...
Sento dello sconforto, certo. Accarezzo la tentazione di lasciare perdere (di nuovo, dato che già ho intrapreso questa scomoda decisione, qualche anno indietro) ogni velleità artistica, e poi...

Sono solo i soliti pensieri domenicali, mi dico, forse mettendosi al lavoro se ne andranno così come sono venuti. Chissà che la luce di questo giorno non porti il barlume di un progetto nel quale credere.

6 commenti:

  1. ciao Massimo ti capisco
    in particolare quando dici autopubblicazione
    Che ci vuoi fare?
    comanda il dio soldo
    tutto ormai!
    buona domenica

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  2. partendo dal fatto che la domenica fa schifo, e quindi i pensieri brutti arrivano sempre in questo giorno, e constatando che si, il mondo editoriale fa schifo (ma è uno schifo diciamo così "atavico", che nasce nel momento stesso in cui l'arte è diventata di massa), non si può che cadere nello sconforto. Ma a ben pensarci questo è l'impulso, aristocratico forse, difficile di certo, a fare arte, affrontare una creatività che non scende - non può farlo, e se lo fa ha già fallito, è già un compromesso - a patti con la comunicazione di massa, con le crisi editoriali, etc... Se vivessimo in un mondo in cui Montale è come Fabio Volo e Dante è come Baricco (prodotti venduti ma anche soltanto vendibili), sarebbe una perdita, non un guadagno. Detto ciò, qualche realtà interessante c'è, il problema è che siamo tutti scrittori e nessuno legge (a te fa onore il fatto di interessarti ai colleghi poeti, ma sei una felice eccezione), urge da parte nostra un nuovo modo di buttarci in pasto al mondo, non spetta, forse, alle case editrici.
    A rileggerci!

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    1. Faccio eccezione? Leggere gli altri è importante, non so perchè per molti sedicenti scrittori le cose non stiano come sostieni tu!
      A rileggerci.

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  3. Massimo, pure io mi sento strana...è un periodo un po frastornato e spero che passi presto
    Buona serata!

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    1. Speriamo che la condivisione dei crucci porti uno spiraglio di nuovo!

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  4. E' la primavera...La natura si risveglia e noi con lei...Ci poniamo problemi... Seguiamo pensieri che affiorano... E poi la domenica è il giorno deputato per la tristezza e il rimuginare. Sai, il "sabato del villaggio"? Molto meglio il sabato che la domenica!

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