venerdì 30 marzo 2012

Oggi qualche verso

Oggi qualche verso. Voglio accantonare le mie vedute sul mondo reale, per concedere spazio alla creatività che s'annuncia vivace.


Fine marzo, un sole che scalda e inganna.
Ho da poco smesso di far lezione: giovani
svogliati, filosofiche tirate, appelli lontani,

e che bello ora, qui, musica del silenzio
sotto e qualche timida rima senza screzio
s’insinua tra le grinze arrossate del vivere

con giusta rabbia, poiché can che abbaia
Studio il mondo attorno, un’ombra di noia
vela stanchezza morale e che importa dire

per adesso, se non trovo peana d’impegno civile:
affonda lo stivale, lento inesorabile vile…

Non sono mai vissuto con senso di patria,
sangue e suolo, lingue dei padri io che crocido
tra domestiche mura una koinè di pianura,

una broda di novarese ed altro volgare  eloquio.
Mi sento umano spurio e di confine estremo,
il diletto del precario stare, in limine conviene,

poi l’attesa…Fuori è bello, luce del balcone
dove i butti del glicine avvinto alla ringhiera
ottengono il mio spirito indagatore.

Ho figli da crescere! Rinnova la nenia del dovere
dopo l’audace singulto della poetica franchigia.

10 commenti:

  1. Sono davvero svogliati questi giovani?

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  2. La sua poesia è molto dolorante e significativa.

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  3. Ed è subito poesia quando la tua penna indaga nel reale, che bello o brutto che sia, è sempre fonte d'ispirazione!
    Un saluto

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  4. Forse aspira al senso di "patria" chi la "patria" non ce l'ha.

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  5. Un poetare, che si muove lungo le coordinate ESTERNO-INTERNO. Un esterno ( la visione poco idilliaca del sole che scalda e inganna ), a cui fanno da contraltare un corollario dei doveri del lavoro, della vita, con riflessioni (INTERNO ); o meglio con incursioni nel sociale ( studio il mondo attorno ecc. ecc. ), per trovare una spinta di impegno civile e sociale, per arrivare a riconoscere, - come si diceva tempo fa - il torpore del proprio conformismo rinunciatario, di fronte alla precarietà del vivere, con la consequenziale ulteriore riflessione, che segue.
    Certo, dopo il divertissement poetico, che infine trova corrispondenza nella bella luce, osservata dal balcone, il richiamo ai doveri paterni.

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  6. Bella, come osservare inosservati (!) la tua vita, i tuoi pensieri, il tuo cuore da una finestra aperta...

    E ora mi piacerebbe vedere il tuo glicine fiorito.

    A presto,
    Cinzia

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  7. Ciao Massimo, ottimi versi, come sempre, ma che rappresentano anche un certo aspetto dell'oggi. Studenti svogliati e lo stivale che affonda...
    Un caloroso saluto.

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  8. definirei questi versi soavi dalla dolce musicalità che sa descrivere ed accogliere il ripertrsi di una quotidianità trasformata in poetica. Complimenti, mi piace molto il tuo modo di verseggiare, lo trovo limpido scorrevole piacevole, caratteristiche non così semplici da riscontrare nella poesia ma che richiedono ispirazione e capacità scrittoria, nonchè talento.
    Buona domenica

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  9. come faremmo senza il senso lirico della vita!!!

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