sabato 3 marzo 2012

L'uomo folle e la sua lanterna accesa

Diogene - Dipinto attribuito a JHW Tischbein (fonte Wikipedia)
Un'immagine come punto di partenza. Qualche verso (mio) per concludere.
Diogene è l'esempio paradigmatico della ricerca. L'umano anelito all'assoluto, alla pienezza del niente. Nel tumulto di una folla vociante e caotica, l,'anziano sapiente si muove scrutando ovunque, con attenzione estrema. Cerca l'uomo, l'uomo nella baraonda del mercanteggiare. Cerca se stesso nello specchio degli altri bevendo fino alla feccia il calice dell'indifferenza e del pregiudizio.


Un cielo rappreso di pioggia ed io qui
ancora a contare di saper intessere peana
e poetiche trame: se questi cenci letterari
sono i presupposti, so fare veramente poco
o nulla (non oso dire il niente)…

…quando in alto le cose tutte non avevano
ancora nome e qui dabbasso regnava il caos…

Cosa aspetto in più dall’alto, ecco l’imbroglio!
Sotto, nell’infetto impero  del caso,
la necessità svigorisce le mie forze
spese ancora nell’ufficio d’offrire nome
alla selva avviluppata di corpi e sangue
che m’impedisce il percorso con catene
d’inerzia e abbandono…tu, però,
tu che con me annaspi nel mare magnum,
solo il prenderti per mano, pelle al tocco,
infrange cristalli di paura in lame di luce
cosicché amore odio vita morte alto basso
abbreviano negli elementi dei primordi
e finalmente non fiata il tumulto bellicoso,
sul campo quiete di tenebre annunciate
dal tramonto arrossato d’ingordo fuoco.

E dopo? Improvvisa la legge sul caso
a dettar pregiudizi, troppi nomi alle cose
nell’ordine principiato e imposto
senz’estasi e mistero e tantomeno
indizi sparsi al mondo, indicati e detti:
sarò ancora l’uomo folle che s’innamora?





11 commenti:

  1. Diogene. Ancora una volta la ricerca o la " cerca " dell' uomo, è la cifra che distingue la tua voce.
    Diogene, con la sua lanterna accesa, anche in pieno giorno cercava l' uomo. Ma quale uomo cercava Diogene? Se ne vedono solo pochi esemplari, ai quattro angoli del mondo.

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    1. Non per essere ripetitivi,ma la ricerca è la vita stessa. Diogene è un'espediente. Si, gli uomini sono pochi, ma esistono.

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  2. Come Diogene siamo assetati di risposte e verità, sempre in cerca della Luce per i nostri passi. Solo così, forse, l'essere umano può intravedere la via per ri-trovare se stesso e fare una distinzione tra sè e gli altri, ci muoviamo nel caos e tra le folle, dove però il chiasso distoglie, confonde e ci allontana da noi stessi.
    Come Diogene "Cerca se stesso nello specchio degli altri" anch'io spesso ho vagato allo stesso modo ma invano. Ogni essere umano è unico e irripetibile, forse per cercare conferme e fiducia negli altri o riconoscerci come abitanti dello stesso pianeta Terra??? Belli i tuoi versi, fanno riflettere, grazie per l'opportunità!

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  3. speriamo di non perdere mai questa follia Massimo!!!
    Buona domenica

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    1. Se ci si sente uniti ad altri diventa più difficile smarrire il sentiero di questa sana follia.

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  4. "Sarò ancora l'uomo folle che s'innamora?"
    Ecco forse in questa chiusa ci s'imbatte nella risposta alle inquetudini della vita dettate da una grande sete di risposte a domande che non cesseranno mai di esistere, infinite.
    mentre si approfondiscono le conoscenze sul proprio essere e sull'uomo si diventa sempre più consapevoli delle proprie fragilità e debolezze percependo i propri limiti. Noi piccoli esseri con la nostra sensazione di onnipotenza-l'umano anelito dell'assoluto e la pienezza del niente-.

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    1. Un accenno all'inquietudine, al motore che alimenta la ricerca di risposte oggettive.

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  5. Il dubbio è il motore della ricerca

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