sabato 30 aprile 2011

Il rogo della semplicità (Margherita Porete 1)

La letteratura spirituale e mistica apre lo sguardo su orizzonti e dimensioni insolite, se messe in relazione con la vita che quotidianamente conduciamo. Il viaggiatore interiore tara il proprio cuore su coordinate sottili per mettersi in cammino e seguire il sentiero interrotto che conduce alla comprensione della verità esistenziale e non solo: alla verità che avvolge il mistero della Vita.
Erano mesi che mi volevo cimentare nella lettura de "Lo specchio della anime semplici" di Margherita Porete. Mesi di lettrure tra le più svariate, da quando terminai un testo interessantissimo di D.T. Suzuki dedicato all'approfondimento delle possibili interazioni tra spiritualità cristiana e buddhismo zen. Nel libro, una raccolta di saggi, lo studioso giapponese fa spesso riferimento alla spiritualità maturata dai misitici renani ed agli ambienti che andarono a nutrire con la loro predicazione: il mondo delle beghine fu uno di questi così come la vita e l'opera di Margerita Porete. Questo per quanto riguarda alcuni accenni agli appunti che vorrei fare seguire a margine della lettura del testo.
Un rogo? Margherita venne condannata dall'inquisizione ed arsa al rogo nel 1310. La sua esecuzione seguì lo scandalo che portò alla soppressione dell'Ordine Templare ed allo sterminio dei suoi"dirigenti". Perchè?
Primo scoglio. La storia non si riduce ad un mero susseguirsi di date. La storia è una dimensione umana e come tale andrebbe trattata scoprendo tutte quelle connessioni che il solo sollevare il velo dei fatti permette di cominciare a scorgere. Per ora basteranno pochi accenni.
Margherita impiega espressioni coltissime e raffinate. "Donne che avete intelletto d'amore". Un verso di Dante, uno tra i più celebri dalla Vita Nova. Ebbene, Margherita tratta di un intelletto d'amore cha va scoperto e fatto crescere. Allora: Dante, Fedeli d'Amore, Templarismo, rapporti con la cultura islamica, Tommaso D'Acquino. Cosa possono suggerire? Un ricerca di fede che pur rimanendo fortemente cristiana e trinitaria, rompe gli indugi per guardare altrove, forse fino in Oriente. Giustino martire fa memoria con le sue rationes seminales.

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